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Le Fornaci, il nuovo progetto di Tommasi

30 Aprile 2021

Ho conosciuto la famiglia Tommasi, storici produttori della Valpolicella con 119 anni di storia alle spalle, 3 anni fa, in occasione del lancio di De Buris, un Amarone della Valpolicella Classico doc Riserva 2008. De Buris Amarone Riserva 2008 (62 % di Corvina, 25 % di Corvinone, 5 % di Rodinella e 8 % di Oseleta) è un sogno della famiglia Tommasi, nato più di 20 anni fa con l’acquisto delle vigne de la Groletta, nel territorio simbolo della Valpolicella Classica, votato alla produzione dell’Amarone.

Oggi il gruppo ha sei tenute vitivinicole in cinque regioni – Tommasi in Veneto, Caseo in Lombardia, Casisano a Montalcino e Poggio al Tufo in Maremma Toscana, Surani in Puglia e Paternoster in Basilicata – e una partenership nel Chianti Classico con La Massa. Il loro obiettivo è la creazione di grandi vini, valorizzando il terroir.

 

Le Fornaci, il nuovo progetto di Tommasi, omaggia il Lago di Garda e il Lugana. In arrivo due novità assolute che l’azienda presenta insieme al Lugana doc 2020: Le Fornaci Rosé e, nei prossimi mesi, il Lugana doc Riserva 2018.

«Il Lugana è un vino elegante e intenso, che racchiude i profumi delicati e freschi del Lago di Garda – commenta Giancarlo Tommasi, enologo di Tommasi Family Estates –. È anche un vino storico, capace di esprimere le qualità di un territorio unico che la nostra famiglia, da generazioni, è impegnata a valorizzare. Il progetto Le Fornaci è nato proprio per questo, per rendere omaggio a paesaggi incredibili e a una regione vinicola tra le più vocate d’Italia attraverso i vini che produciamo, l’enoturismo e soprattutto quella cultura dell’ospitalità che da sempre ci contraddistingue. Oltre al nuovo Lugana 2020, sono in arrivo infatti Le Fornaci Rosé, un vino esclusivo, intrigante, dal bouquet floreale e dal sorso vibrante. E, nei prossimi mesi, Le Fornaci Lugana Riserva 2018. È un vino che esprime l’esaltazione della massima espressione del lago di Garda, la nostra idea di perfetta unione tra vitigno e territorio».

 

Il Lugana Le Fornaci è ottenuto da una accurata raccolta delle uve Turbiana 100%, raccolte nei vigneti a Sirmione. Giallo paglierino luminoso e brillante, il vino si presenta al naso con le note agrumate, specie quelle del pompelmo rosa, e con gli accenni minerali e salmastri. In bocca è coerente, con gli agrumi che ritornano, portando con se freschezza, pulizia, mineralità e piacevole sapidità.

Ho abbinato il Lugana agli spaghetti con le vongole, e secondo me questo classico primo, semplice, sapido e dolce nello stello tempo, ci stava benissimo.

 

Il giorno dopo è arrivato il turno del rosé. Le Fornaci Rosé è un blend che nasce dall’incontro fra i vitigni autoctoni Turbiana (90 %) e Rondinella (10%). È un vino nato per sfida, come dice Giancarlo, perché “fare i vini rossi è più semplice dei bianchi, ma una vera sfida sono i rosé”.
Ho subito amato il suo colore, rosa chiaro vagamente ramato. All’olfatto risulta tanta freschezza, i sentori di fragoline di bosco e le stesse note di pompelmo rosa del Lugana in purezza. In bocca invece arrivano i ribes rossi, agrumi e quel fondo di salinità che riesce ad equilibrare tutto.

L’avevo bevuto per aperitivo, ricordo di aver riflettuto suoi abbinamenti, ma essendo una grande amante dei rosé, ho deciso di berlo così, “nudo e crudo”, e mi piaceva tanto.