vino

Tre novità di Duca di Salaparuta

28 Ottobre 2020

Sapete, sono una grande amante delle isole, forse perché sono circondate dal mare, o forse perché sono più “raccolte” dei continenti, e in uno spazio concentrato c’è di tutto a portata di mano, come le loro bellezze, e tutti i loro prodotti. Adoro le isole Canarie e le isole Caraibiche, gli isolotti greci e le piccole grandi isole Pontine, ma amo da morire la Sardegna e la Sicilia. E viene proprio dalla Sicilia l’ultima tripletta di vini che ho assaggiato, anzi, gustato con un enorme piacere.

Si tratta dell’azienda Duca di Salaparuta, e delle sue ultime novità. Nawàri, il Pinot Nero dell’Etna da quest’anno entra a far parte delle Icone Duca di Salaparuta, Colomba Platino Nero d’Avola si va ad affiancare alla storica Colomba Platino Insolia. E poi c’è Duca Nero, il nuovissimo Spumante Extra Brut realizzato con le uve Pinot Nero della Tenuta di Vajasindi.
Beh, ben due Pinot Nero, il mio vitigno preferito in quanto sia un aristocratico più versatile, capace essere un rosso, un bianco, un rosé e anche una bolla, e un Nero d’Avola, nella sua versione classica elegante.

Dunque, andiamo per ordine.

Duca Nero nasce nella Tenuta Vajasindi, contraddistinta da vigneti terrazzati, muretti a secco e una cantina-museo, il tutto rigorosamente costruito in pietra lavica. Duca di Salaparuta ha iniziato ad allevare in questa Tenuta un vitigno autoctono dell’Etna: il Nerello Mascalese, una varietà forte e potente coltivata in questi luoghi da tempo immemore. Ma ha anche preferito questo angolo di Sicilia per allevare un vitigno alloctono dalla personalità unica, il Pinot Nero.

Tenuta Vajasindi è il luogo di vitigni autoctoni ma è anche la casa del Pinot Nero, che su questo suolo di origine vulcanica trova una nuova espressione. Duca Nero è il Pinot Nero spumantizzato con metodo Charmat, che unisce l’eleganza e la freschezza al naso ad un palato in cui spicca una mineralità unica nel suo genere.

Io l’ho abbinato alle triglie fritte, tipiche di questa stagione, ed è stato un matrimonio perfetto!

Nawàri è un Pinot Nero in purezza. Il Pinot Nero è un vitigno aristocratico che esprime vini dal carattere forte e dall’inconfondibile eleganza e dal fascino sensuale. La zona dell’Etna è l’unica in tutta la Sicilia a possedere le condizioni ideali per questo difficile vitigno. Inoltre, sull’Etna, il Pinot Nero trova delle condizioni uniche rappresentate dalla natura vulcanica del terreno. Il connubio tra condizioni climatiche ottimali e caratteristiche irripetibili del suolo creano le basi per l’unicità di questo Pinot Nero.

Nawàri esprime tutte le peculiarità della terra da cui nasce e, per questo, costituisce un’esperienza unica. Equilibrato e persistente, ha un’acidità interessante, ma anche caratteristiche singolari determinate dalla mineralità del terreno e dall’importante escursione termica. Nel 2020 Nawàri entra a far parte delle Icone Duca di Salaparuta insieme a Duca Enrico e Bianca di Valguarnera.

L’ho abbinato alle quaglie arrostite sotto la pressa, servite con funghi chiodini e gnocchetti fritti.

Colomba Platino Nero d’Avola è prodotto con le uve provenienti dal cuore della Sicilia meridionale, dove il sole caldo e il vento garantiscono frutti sani e di grande struttura; questo vino ampio e vellutato al palato rispecchia le caratteristiche più vere del Terroir, offrendo un assaggio sempre perfetto. L’unicità di un vitigno autoctono, il Nero d’Avola, ha fatto la storia di questo angolo del Mediterraneo, che con le sue note speziate e il suo stile raffinato conquisterà gli appassionati e i Wine Lover che cercano qualità, diventando un nuovo classico.
A partire dalla vendemmia 2019 all’Insolia si affianca l’intensità del Nero d’Avola. Nasce Colomba Platino Nero d’Avola, che affascina con il suo colore rosso rubino brillante e il suo palato rigoroso, di grande struttura e ampiezza, anticipato al naso da profumi complessi di marasca e spezie.

Il Nero d’Avola mi sta ancora aspettando. Se sono stata presa dall’impazienza di gustare le bollicine e di godere del Pinot Nero “che venne dall’alta”, per il Nero d’Avola ho tanti progetti. La forma della bottiglia mi fa sognare un vino corposo ma elegante, un vitigno che mi porterà nel cuore della Sicilia, magari in compagnia di un’anatra arrostita dalla pelle croccante, o di costine di maiale speziate che si sciolgono in bocca, oppure di un coscio di pecora sul girarrosto. Il tempo non mi manca, e poi che cos’è il piacere senza l’attesa?