Chebureki sono le focaccine fritte con la carne di origine tartara. In ideale dovrebbero essere preparate con il macinato di pecora perché è saporita, e perché i tartari non mangiano il maiale, essendo quasi tutti musulmani. Comunque in Italia non è sempre facile trovare la pecora, e usare l’agnello è un spreco: non abbastanza grasso e saporito, ed è molto più costoso. Di solito faccio un ripieno di misto manzo e maiale, ma se siete fortunati di essere in Abruzzo, usate pure la pecora e vedrete quanto saranno più buoni i chebureki!
Chebureki (focaccine fritte con la carne)
(12-14 pezzi)
400 g di farina
1 uovo
180 ml di acqua
4-5 cucchiai di olio
1 presa di sale
1 presa di zucchero
per il ripieno:
400 g di carne (l’ideale sarebbe la pecora, altrimenti misto manzo e maiale)
2 cipolle grandi
sale
pepe
acqua gelata
burro
olio per friggere
– Battere l’uovo nell’acqua con l’olio, versare tutto nella farina, aggiungere sale e zucchero e impastare (l’impasto deve essere morbido, ma non appiccicoso). Lasciarlo riposare per 30 minuti in un ciotola, coperto con la pellicola
– Passare la carne di pecora con le cipolle nel tritacarne 3 volte, condire con sale e pepe, versare 3-4 cucchiai di acqua (il ripieno deve essere cremoso)
– Dividere l’impasto in 12 palline
– Stendere 1 pallina con poca farina in un cerchio di 20 cm, aggiungere una cucchiaiata di carne, un fiocchietto di burro e chiudere a mezzaluna, cercando di far uscire l’aria
– Ritagliare i bordi con una rotella e friggere nell’olio bollente 1 minuti per lato
– Asciugare sulla carta assorbente
E comunque le focaccine si possono anche surgelare su un vassoio, inoltre, essendo piatte, sono comode da conservare nel freezer.