Ed eccomi, finalmente, alle prese con una ricetta tradizionale di pizza di Pasqua di Anzio. Dov’è il problema, direte voi? Il problema è uno solo, ed è enorme: non esistono ricette pubblicate della vera pizza di Anzio. La fanno in alcuni forni e pasticcerie, ma non è esattamente come la faceva mia suocera. E’ venuta a mancare 3 anni fa, non ha mai avuto la ricetta scritta, aveva tutto in mente e cucinava a memoria.
Quest’anno mio marito, dopo aver assaggiato le pizze degli altri l’anno scorso, è stato categorico: non le voleva più prendere in giro, ma mi ha chiesto, anzi, insistito, che la preparassi io. IO. Io che l’ho solo mangiata anni fa e non l’ho mai preparata.
Mi sono messa a cercare le ricette in giro, ma ho trovato solo pizze laziali con il cioccolato, che assomigliavano poco a quella che voleva lui. Alla fine ho preso una delle ricette, l’ho un po’ riadattata e ho fatto la prima prova 4 giorni fa.
Non era venuta male, ma si sentiva troppo il lievito, era poco dolce e mancavano cioccolato e uvetta. Insomma, l’ho praticamente stravolta, modificata e riadattata ai nostri gusti e nostre memorie.
Et voilà! La pizza di Pasqua di Anzio è venuta benissimo, ed io vi regalo subito la mia ricetta esclusiva!
Pizza di Pasqua di Anzio
Per 1 pizza
500 g di farina Manitoba
30 g di lievito di birra fresco (o 7 g di lievito secco)
150 ml di latte
125 g di burro
2 uova
250 g di zucchero (ma aggiungerei altri 50 g)
200 g di cioccolato fondente
3 cucchiai di cacao amaro
30 ml Alchermes
30 ml di Rum
75 g di uvetta
75 g di ciliegie candite (ho preso quelle disidratate)
1 arancia
1 limone
2 baccelli di vaniglia
una presa di sale
1 tuorlo
1 stampo a cono ( il mio è di 16 cm di diametro di base, 20 cm sulla parte superiore, alto 11 cm, lo usava mia suocera)
— preparare il lievitino: sciogliere 6 g di lievito e 1 cucchiaino di zucchero in 25 ml di latte tiepido, aggiungere 45 g di farina e impastare. Formare una pallina, mettere in una ciotola non molto grande, coprire con la pellicola, avvolgere con un canovaccio e mettere a lievitare in un luogo caldo (dire, il termosifone non bollente va benissimo, oppure a bagno maria nell’acqua calda, o nel forno scaldato a 50°). La lievitazione durerà più o meno 1,5 ore
— poco prima della fine di lievitazione mettere in ammollo l’uvetta e le ciliegie (se sono disidratate, quelle candite tagliare a metà) in poca acqua calda, coprire con la pellicola e lasciare per 15 minuti
— sbattere le uova con lo zucchero, aggiungere il burro fuso, i liquori, il sale, i semi di vaniglia (io uso la planetaria). Aggiungere anche il lievitino e amalgamare tutto
— sciogliere il resto del lievito nel resto del latte tiepido e versare nell’impasto (ora abbastanza liquido), senza smettere di lavorarlo
— prendere la metà di farina, grattugiarvi dentro le scorze di arancia e di limone, aggiungere il cacao e mescolare, aggiungere un po’ per volta nell’impasto, continuando ad impastare
— strizzare l’uvetta e le ciliegie, aggiungere nell’impasto e amalgamare
— tagliare il cioccolato a pezzi non troppo piccoli, non tritarlo! E aggiungere all’impasto
— per ultima aggiungere, sempre impastando, il resto di farina e, appena amalgamato tutto, fermarsi.
— imburrare e infarinare uno stampo (al limite si può prendere anche uno da panettone), versare l’impasto (è bello denso), coprire con la pellicola, avvolgere con un canovaccio e mettere a lievitare in un luogo tiepido (uso sempre il forno scaldato a 50°, e ogni tanto lo riaccendo per 10 minuti, e poi spengo).
— normalmente la lievitazione dura 8 ore, l’impasto non cresce tantissimo, ma deve arrivare quasi al bordo, più o meno 1 cm sotto.
— spennellare a superficie con un tuorlo (io l’ho dimenticato), e informare a 170° per 1 ora e 10 minuti circa.
— controllare con una stecchino di legno, sfornare, intiepidire e togliere la pizza dallo stampo, fra raffreddare completamente sulla griglia.