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Speciale Anzio. Da Antonio al Porto

6 Marzo 2020

Potrei aggiungere un sottotitolo “un ristorante che mi mancava”. Questo perché avevo già adocchiato Da Antonio al Porto qualche anno fa, ma non sono mai riuscita ad andarci, un po’ perché sono quasi sempre in giro e le volte che rimango a casa, vorrei rimanere a casa, un po’ perché avendo una cerchia di ristoranti che frequentiamo abitualmente, andiamo sempre là, giusto o sbagliato che sia.

Ma è arrivato il momento giusto. Frequentando l’Enogastronauta, e avendo conosciuto entrambi i titolari, ho scoperto che quel ristorante è di uno di loro, cioè, di Antonio. Nello stesso periodo (credete alle coincidenze?), ho cominciato a sentire parlare, bene, ho avuto un articolo da scrivere sui migliori ristoranti di Anzio e ho capito che era ora di andare alla scoperta. Detto fatto.

Il ristorante in questione si trova in fondo al porto, attaccato alla Capitaneria. Bianco e azzurro sono i suoi colori che regalano subito la sensazione di essere in vacanza, magari su un’isola in mezzo al mare. Sala luminosa che in estate diventa una veranda aperta, semplice e deliziosa la mise en place, tavoli distanziati. Il menu è essenziale, parla di cucina tipica di Anzio.

Di solito mi affido all’oste e mi lascio guidare attraverso le proposte e i piatto che siano più caratteristici e rappresentativi. Ciao non esclude che se ho qualche voglia o curiosità, chiedo di assaggiare quella portata. 

Comunque oramai ho una fama di quella che beve solo bollicine, preferibilmente Pas Dosé, e oltre lo Champagne predilige l’Alta Langa. Infatti, Antonio mi ha fatto trovare una bottiglia della cantina Contratto For England Blanc del Noir Pas Dosé 2015. Si sa che questo insolito nome deriva dalla storica etichetta “Reserve for England Extra Dry” che all’epoca era considerato uno dei primi spumanti secchi, destinato al mercato britannico. Ottimo.

 

Insieme alla bottiglia è arrivata una serie di sfiziosissimi antipasti cotti, tra cui zuppetta di molluschi e legumi, caramelle di scamorze, polpettine di pesce, alicette marinate, per terminare con i crudi. 

Avendo visto il risotto alla pescatora, l’ho voluto provare, ma in bianco, e devo dire, che mi è piaciuto molto. Anche i paccheri fatti in casa con noci e gamberi erano buoni. Al secondi stavolta non ci sono arrivata, ma ci riproverò, magari saltando i primi. 

 

Insomma, confermo che è stata un’ottima scoperta, forse un po’ troppo rimandata, ma avrò modo di recuperare. Intanto ve lo consiglio.

Da Antonio al Porto
Via Molo Innocenziano, 38, Anzio (Rm)
Tel. +39 333 540 2933