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Approdo 56, trattoria di pesce a Roma

30 Novembre 2020

Approdo 56, trattoria di pesce a Roma, nel quartiere popolare del Pigneto, è un classico caso di quando le apparenze ingannano. Locale semplicissimo, pochi tavoli fuori e una saletta interna, che a prima vista appare come una delle tante osterie un po’ d’antan. Ma tutto questo passa in secondo piano non appena arriva Luca Pellegrini, l’oste sorridente e gentile, che esordisce con “Da noi il menu lo fa il mare”.

Infatti, il menu è piccolo – solo tre piatti per portata – ma decisamente fuori dai soliti canoni, e fa venire l’acquolina in bocca fin dalle prime righe. “Mozzarella di bufala sulla piastra con alici e bottarga” o “Crostino con totanetti grigliati”, che voglia!. Niente interminabili percorsi degustazione degli antipasti da Approdo 56, alle quali oramai siamo tutti abituati, niente lunghissimi nomi dei piatti.

Questa è l’idea di cucina di Pietro Mirto Randazzo, lo chef del locale, nonché co-fondatore dell’attività insieme a Luca. Loro due sono amici dal lontano 1998, quando si sono trovati a lavorare insieme in un locale a Prati.

Nonostante le loro vie professionali in seguito hanno preso direzioni diverse, si sono sempre tenuti in contatto fino a decidere di fare insieme il grande passo e aprire una trattoria dei loro sogni, dove il mare fa da padrone.

 

La sorte ha voluto mettere a dura prova il loro progetto: appena aperto il ristorante, dopo nemmeno un mese hanno dovuto chiudere a causa del Covid 19. Non appena sia stato possibile riprendere l’attività, si sono rimboccati le maniche e, senza farsi prendere troppo dal panico, hanno ricominciato daccapo. In questo periodo la trattoria è aperta solo sabato e domenica a pranzo, ma la il suo fil rouge è rimasto lo stesso.

Pochi piatti, pesce delle coste laziali di stagione, niente “solite” spigole o orate, si al pesce povero e sconosciuto. Qui non troverete mai ostriche e aragoste, ma pesce castagna, alici e gallinelle per mantenere il prezzo giusto. Tutto questo in linea con il quartiere e con l’idea imprenditoriale dei due amici.

Può darsi che nel prossimo weekend non ci saranno i tortelli di gallinella nel suo sugo o i tagliolini con calamaretti spillo e zucchine. Forse nemmeno ci saranno le alici arraganate, la salsiccia di tonno con lenticchie di Ventotene oppure la lampuga fritta con carciofi.

Ma è assolutamente sicuro che troverete solo il pescato del giorno freschissimo che sarà lavorato dallo chef con semplicità, cura e un pizzico di fantasia per esaltare al meglio ciò che il mare offre. Uno chef che assomiglia a un lupo di mare perché fuma la pipa, non potrebbe fare diversamente.

Anche la carta di vini non è banale. Piccola anche essa, contiene una selezione di etichette nostrane e una sezione “Bollicine in trattoria”, che, oltre qualche Metodo Classico italiano, propone una scelta di Champagne.