Taralli sugna e pepe
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Taralli sugna e pepe

31 Ottobre 2011

Taralli sugna e pepe

Non so voi, ma noi Halloween abbiamo già festeggiato 2 giorni fa! Si, un pò in anticipo, ma non fa niente, è stato bello così. Dovevate vedere la casa della mia amica che ci ha invitati: allestita perfettamente nelle migliori tradizioni horror, con un cimitero fuori dalla finestra, ragni nei piatti, scheletri appesi, proiezione non-stop dei film horror… Ci siamo leggermente mascherati (leggermente perché farlo tanto non c’era bisogno, facciamo pauuuura anche così!) Anche il menù è stato all’altezza: vari stuzzichini “spaventosamente” buoni, zucca speziata, fantasmini fatti con mozzarelle e taralli sugna e pepe a forma delle dita della strega… Perché dovevo assolutamente dare il contributo anch’io!

dita della strega

La mia specialità sono le .. dita! Non solo quelle della strega, ma anche “strappate” ai poveri innocenti. Poi non potevo non rubare l’idea delle ossa di meringa a Stefania – infatti, erano sparite in un batter d’occhio (per questo niente foto!)

la Rossa vampira
Ok, ok, non scappate! La strega Rossa ha finito per questa volta! E comunque, queste dita (nella foto sotto sono venute male, c’era poca luce, ma doveva essere così) sono fatte con i normalissimi wurstel spezzati a metà, spruzzati con i ketchup, con scaglie di mandorle appiccicate sopra. Fanno effetto però, vero? E poi quella forbice, mica sta lì per caso!

Taralli sugna e pepe dita della strega

Invece le dita della strega sono fatte sulla base di normalissimi e buonissimi taralli sugna e pepe. La ricetta ho preso qui. Sempre dallo stesso sito ho appreso anche la loro golosa storia:

I taralli sugna e pepe (o a dirla alla napoletana taralli ‘nzogna e pepe) sono dei biscotti secchi salati tipici napoletani, la loro particolarità sta nel connubbio del gusto dolce delle mandorle che si unisce al sapore piccante del pepe. Questi taralli hanno una storia antichissima, quando i fornai intrecciavano gli avanzi del pane al quale aggiungevano sugna e pepe e ne facevano biscotti,pur di non buttare “lo sfriddo” ( gli avanzi), dall’800 ai classici taralli nzogna e pepe si è aggiunta la mandorla ed è sotto questa veste che si conoscono oggi questi taralli napoletani.

Taralli sugna e pepe o Dita della strega

( per 50 dita o 30-35 taralli)

500 g di farina
150 g di strutto
25 g di lievito di birra
150-200 ml di acqua
200 g di mandorle non spellate (me ne sono servite 150)
2 cucchiaini di pepe nero
2 cucchiaini di sale

-sciogliere il lievito con un dito d’acqua tiepida e aggiungerlo a 100 gr. di farina, impastare, formare un piccolo panetto, inciderlo a croce sulla superficie e metterlo a lievitare in una ciotola.

– quando avrà raddoppiato il volume, aggiungere il sale, il pepe, lo strutto, il resto della farina e tanta acqua tiepida ( a me sono bastati 150 ml) quanto basta per ottenere un bel panetto da lavorare sopra il piano di lavoro.

– tostare e tritare grossolanamente 1/3-1/2 delle mandorle e aggiungerle nell’impasto

– lavoralo almeno per 10 minuti e poi staccare tanti pezzetti da formare dei bastoncini grossi come una matita, e lunghi circa 15 cm.

– altrimenti stendere i pezzettini di pasta con le dita della mano in modo da formare un bastoncino irregolare, come se fosse un dito della vecchia e decorare la punta con una mandorla, come se fosse unghia

– unire i bastoncini, attorcigliarli su se stessi e unirli a ciambella. Decorarli con le mandorle e metterli a lievitare, quando avranno raddoppiato il volume infornarli a 180° fino a quando saranno belli dorati (30 minuti circa)

Questi taralli si conservano per molti giorni se chiusi ermeticamente.