La più grande peschiera fu costruita dai romani nel periodo di transizione tra l’età repubblicana e quella imperiale, è quella di Torre Astura, a poche miglia da Anzio. Il pesce più richiesto era la murena. Non per niente si tende a chiamare murenai le peschiere. E noi, quando usciamo in barca in estate, andiamo spesso proprio lì, vicino agli antichi allevamenti. A proposito, nell’antica Roma non venivano allevati solo pesci. Sempre Plinio riporta, ad esempio, che Sergio Orata fu il primo a allevare le ostriche inizialmente nella sua villa di Baia, poi per le fortune che ne derivarono sia dal punto di vista economico che da quello del prestigio sociale, in molti altri tratti di costa. E adesso, da qualche anno, abbiamo di nuovo l’allevamento di ostriche ad Anzio!
1 murena
50 g di farina
1 cucchiaino di sale
1/2 cucchiaino di pepe
1 l di olio per friggere
1 limone
– eviscerare la murena e tagliarla a fette di 4-6 cm di larghezza. La murena ha la pelle molto resistente, perciò ci vuole un coltello adatto e molto bene affilato.
– lavare il pesce, togliere il sangue e asciugare i pezzi
– mescolare la farina dentro una busta capiente con il sale e il pepe e aggiungere qualche pezzo di murena
– riscaldare l’olio e friggere i pezzi di murena per 7-8 minuti, finché diventeranno dorati con la pelle croccante (è quella la prelibatezza più grande!)
– asciugare sulla carta e servire subito con le fette di limone