Vatrushki (focaccine lievitate con formaggio fresco)
400 g di pasta lievitata*
250 g di ricotta o formaggio fresco o anche feta
1 tuorlo
1 cucchiaino di zucchero (se il formaggio è salato)
altrimenti un pizzico di sale
1 tuorlo
* pasta lievitata
250 g di farina 00
1 uovo
30 g di burro fuso
40 ml di acqua tiepida
40 ml di latte
1/2 bustina da 7 g)
1/2 cucchiaino di sale
2 cucchiai di zucchero
– sciogliere nell’acqua tiepida il lievito e 1 cucchiaino di zucchero, coprire tutto con la pellicola e lasciare 10-15 minuti finché non fa la schiuma.
– setacciare la farina in una grossa ciotola e aggiungere lattel uova leggermente sbattute, burro, sale, zucchero e lievito sciolto.
– lavorare 10-15 minuti e adagiare l’impasto in una ciotola. Coprire con un panno o la pellicola e lasciare lievitare al caldo fino a quando non raddoppia il volume.
– poi lavorare un’altro pò e l’impasto e pronto per i pirozhki.
Altrimenti si semplifica tutto se avete una macchina da pane o il KA, vi risparmierete la fatica di impastare a mano. Basta mettere tutti gli ingrediente nel cestello e selezionare il ciclo d’impasto lungo ( un paio di ore circa) o lasciare lavorare il KA per 20 minuti circa
– dividere l’impasto in otto palline, appiattire un po’ e lasciare lievitare qualche minuto.
– nel frattempo preparare il ripieno: mescolare con cura la ricotta o altro formaggio con lo zucchero o un pizzico di sale e il tuorlo
– appoggiare con forza il fondo di un bicchiere (spolverato di farina) su ogni pallina di pasta. Riempire l’incavo con la farcia. Spennellare tutta la focaccina (il centro e i bordini) con il tuorlo sbattuto con un cucchiaio di acqua.
– infornare a 220° per 15-20 minuti.
Kissel (bevanda-desser a base di frutta)
…In principio il kissel fu una densa pietanza di avena fermentata, filtrata e cotta. Poi, addolcito con il miele o la marmellata, divenne anche un dessert. Nel frattempo, quando si cominciò a prepararlo anche con i piselli secchi, in fondo era ancora considerato solo il cibo nutriente e sostanzioso. Ma quando in Russia arrivarono le patate e la gente conobbe ed imparò ad usare anche la fecola, il kissel cambiò genere. Da una pietanza rustica e rozza si trasformò in un dessert gelatinoso e delicato più o meno denso che può fare anche da salsa dolce per le frittelle, o essere semplicemente bevuto.
300 g di fragole ( o qualsiasi altro tipo di frutti di bosco)
100 g di zucchero
2 cucchiai di fecola di patate
1 l di acqua
– passare le fragole al setaccio, mettere da parte la purea ottenuta. Quello che c’è rimasto, invece, mettere in una pentola e versare l’acqua.
– portare a ebollizione, cuocere a fuoco basso 5-6 minuti e filtrare. Aggiungere lo zucchero al liquido ottenuto, riportarlo a ebollizione e versare la fecola diluita con poca acqua, mescolando per evitare i grumi.
-raggiunta l’ebollizione la terza volta, togliere la pentola dal fuoco e versarvi la purea di fragole, mescolando costantemente.
– spolverare con lo zucchero perché altrimenti sulla superficie del kissel’ si forma la pellicina, e raffreddare.