ricette

Insalate russe per il Capodanno

29 Dicembre 2008

Il discorso del menù di Capodanno nella mia famiglia va avanti:

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Dunque, le insalate. Tutte e due che voglio postare sono molto diffuse in Russia, prima le preparavano nelle occasioni speciali quali feste “comandate” o compleanni, ora non so, penso che con un pò di nostalgia dei tempi passati si mangiano lo stesso, anche se con meno regolarità.

…Ma non è che pensiate che in Russia non c’è altro da festeggiare, a parte i compleanni e il Capodanno? Se è così, sbagliate, vi assicuro. L’otto marzo, ad esempio, è una festa nazionale, e al contrario di tutti i paesi d’Europa, in Russia quel giorno non si lavora. E alla vigilia in tutte le aziende gli uomini organizzano delle festicciole per le loro colleghe, solitamente il chajepitie con la torta, regalando loro anche i fiori. Una cena speciale attende le signore anche a casa. Invece il 23 febbraio, il giorno della Marina, è da sempre considerata la festa degli uomini, per il par condicio devono essere festeggiati anche loro. E poi ci sono il Primo maggio, il giorno dei lavoratori, il Nove maggio che è la festa della Vittoria nella Seconda Guerra mondiale, il Sette e l’Otto novembre, la festa della Rivoluzione che veniva celebrata fino a pochi anni fa… Insomma, ogni festa nazionale era una buona scusa per “scomodarsi” e di riunirsi a tavolo, mangiando qualcosa di sfizioso.

Spesso in tutte quelle occasioni il menù era assai standardizzato: le fettine di pane imburrato con sopra le uova di salmone o il salmone affumicato, gli shproty, il servelad, salame finlandese affettato. Questo succedeva non per mancanza di fantasia, ma perchè ai tempi sovietici l’unico modo di procurarsi quel bastoncino di salame affumicato introvabile o un barattolo di caffé decente, era fare un’ordinazione. Cosa significava?.. “Fare un ordinazione” voleva dire andare nell’ufficio presso alcuni gastronom (negozi di alimentari) del quartiere e prenotare in coincidenza delle prossime feste un kit di alcuni prodotti alimentari, per intenderci, di quelli che non si trovavano normalmente in vendita. Di solito nella scatola c’erano una confezione di tè, una di caffé, una scatoletta di uova di salmone, una di shproty, una scatola di cioccolatini, il latte condensato, il salame.. In più c’era qualcosa di poco utile, del tipo di piselli in barattolo o di bustine con le zuppe liofilizzate.

Per fortuna quei tempi sono passati, io personalmente sono molto felice di averne solo un ricordo sbiadito. Ma ritornando al discorso di alcune insalate, direi che si preparavano anche perché nell’ “ordinazione” si trovavano le scatolette con la polpa di granchio o con del salmone al naturale.

Insalata di riso e salmone

150 g di riso
1 scatola di salmone al naturale
1/2 cipolla
1-2 uova
3 cucchiai di maionese
sale
pepe
prezzemolo

– lessare il riso, sciacquarlo sotto l’acqua corrente e scolare.

– bollire le uova, raffreddare e sgusciare, poi tritare. Scolare il liquido di conservazione del salmone.

– tritare finemente la cipolla, metterla in una ciotola e coprire con l’acqua bollente, lasciare 10 minuti, poi scolare.

– mescolare tutti gli ingredienti, condire con la maionese e un pizzico di sale e di pepe.

– sistemare l’insalata in una ciotola a mo’ di collinetta, decorare con il prezzemolo.

Ora passamo a …

Insalata di granchio

1 scatoletta di polpa di granchio
1/2 scatoletta di mais
1 cetriolo
2 uova + 1 per decorare
3 cucchiai di maionese
sale
prezzemolo

– bollire le uova, raffreddare, sgusciare e tritarne 2, il terzo tagliare a fettine.

– sbucciare il cetriolo, tagliare a cubetti, salare e sistemare in un colino per togliere l’acqua in eccesso. Dopo 10-15 minuti strizzare i cubetti di cetriolo.

– scolare il liquido di conservazione del mais e di polpa di granchio.

– mescolare tutti gli ingredienti, condire con la maionese, salare se necessario, sistemare nei piattini e decorare con le fettine dell’uovo e le foglioline del prezzemolo.