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Mosca, giorno e notte

4 Ottobre 2008

Non ho avuto molto tempo per girare con la macchina fotografica, ma qualche scatto sono riuscita a fare lo stesso. I primi giorni erano assolutamente nuvolosi, grigi e tristi, anche se in una grossa metropoli come Mosca, sempre frenetica, non c’è tempo per sentire la tristezza.
Come diceva il simpatico coniglio di “Alice nel paese delle meraviglie”?.. “Bisogna correre molto velocemente per rimanere nello stesso posto” (sicuramente la frase è errata ma il senso è quello), ecco, a Mosca bisogna muoversi in fretta sennò si rimane davvero fuori.

Invece gli ultimi cinque giorni c’era il sole (ed io quelle giornate le ho contate come dei gioielli preziosi, ad una ad una, perché a Mosca sono un vero tesoro, le giornate limpide, piene di luce dorata e trasparente, di tepore rilassante e di sole che cambia miracolosamente tutto intorno) e me ne sono approfittata per godere la mia città sotto la luce diversa, così bella, così mia..

 

Un giorno quasi per errore non avevo niente da fare, ma in precedenza avevo accumulato talmente tanta stanchezza che sono rimasta a casa, dedicandomi ad un dolce far niente. Poi ho cominciato ad annoiarmi e ho sfornato una montagna di piroghi ( le torte e i panini di pasta lievitata di cui parlerò più avanti) e di biscotti, ho bevuto litri di té e di caffé, ho fumato come un turco e mi annoiavo sempre di più non sapendo però come rimediare. Intanto è arrivata la sera e avevo la tivu sintonizzata sul notiziario locale quando hanno cominciato parlare dell’illuminazione notturna di Mosca, facendo scorrere alcune immagini. Eureka!!! Sono saltata dalla sedia, mi sono vestita in 3 minuti e, alle 9 di sera, sono uscita nella notte, direzione centro, munita di macchinetta fotografica. Ahimè, la gran parte delle foto è venuta sfocata, non avevo nè fotocamera buona nè tantomeno treppiede, ma qualcosina di carino ce l’ho lo stesso!