vino

Vino. Matidia, l’ultimo arrivato di Casale del Giglio

3 Dicembre 2019

Niente accade per caso. 

Dopo aver visto tanti post sponsorizzati con carne, funghi e brace, che oramai Instagram ti fa uscire ogni due per tre, ci è venuta voglia di andare a scoprire, finalmente, cos’è questa Trattoria la Campana.

È un locale in mezzo alla campagna tra Nettuno e la Pontina, relativamente nuovo, aperto da 3 anni, con la specialità della carne sulla brace. Ottima selezione di carne: ho anche “conosciuto” la manza mora del Baltico, squisita. Magari dedicherò un post a parte alla trattoria, ma oggi si parla d’altro.

Il caso ha voluto che quella sera ci fosse una serata degustazione. C’erano i prodotti di Agnoni, un’azienda agricola di Cori, specializzata su olio e carciofi (buonissimi), ma soprattutto i vini di Casale del Giglio, una nota azienda vinicola tra Nettuno e Aprilia. 

E così sono stata fortunata: ho scoperto e assaggiato l’ultimo arrivato della cantina: Matidia, un’ottimo Cesanese di Olevano Romano, uscito nemmeno un mese fa. Praticamente un’anteprima.

E sapete che vi dico? Non tutti i Cesanesi mi fanno impazzire, ma questo mi ha piacevolmente sorpreso, tant’è che abbiamo deciso di fare un piccolo rifornimento di Matidia direttamente in azienda (e ci vado nei prossimi giorni). E con questa carne stava divinamente!

Perché si chiama Matidia? Era il nome di una nobildonna romana, appartenente alla dinastia degli Antonini, che ebbe il titolo di “Augusta”. Fu nipote dell’imperatore Traiano e suocera dell’imperatore Adriano. Alla sua morte nel 119 d.c., Adriano ne pronunciò l’orazione funebre e la divinizzò. Le sue statue erano presenti in tutto l’Impero e furono coniate monete con la sua effige. Le fu dedicato un tempio nel Campo Marzio a Roma, che doveva corrispondere all’attuale chiesa di Santa Maria in Aquiro in Piazza Capranica, luogo storico, molto caro alla Famiglia Santarelli (proprietaria dell’azienda) in quanto lì ebbe inizio la loro attività di mercanti di vino.

Matidia è prodotto con le uve di Cesanese al 100%, provenienti da un vigneto vecchio 30 anni, che cresce su un terreno calcareo vulcanico in zona di Olevano Romano. La vendemmia è tardiva (e si sente), fatta verso la fine di ottobre.

Color rosso rubino impenetrabile, al naso arrivano le  note di amarena e le spezie. Anche se è giovane, al palato è equilibrato, armonioso e fresco, inoltre è minerale e sapido. Sono molto curiosa di (ri)assaggiarlo dopo qualche anno di invecchiamento. 

Casale del Giglio
Strada Cisterna – Nettuno Km 13 – 04100 Le Ferriere LT
Tel. +39.06.92902530