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Ristoranti. Osteria dell’Ingegno a Roma

22 Novembre 2019

Se siete al centro di Roma, a fare le commissioni o a portare i giro i vostri amici di fuori, e se vi trovate nel pressi della via del Corso intorno all’ora di pranzo, ho un suggerimento giusto da darvi. Per mangiare, ovviamente.

Questo locale, Osteria dell’Ingegno, si trova in piazza di Pietra, di fronte al Tempio di Adriano, da ben 25 anni e, nonostante la zona fosse turistica, il locale turistico non è affatto. Quindi scordatevi i menu turistici da 10 € e i soliti “papponi” a base di carbonare e saltimbocca. Qui il discorso è diverso: oltre il menu differenziati per pranzo e per cena, ci sono i piatti del giorno, scritti su una lavagnetta, e quella è una vera chicca. Prodotti stagionali, la spesa al mercato e il “pensiero del giorno” è una combinazione perfetta per stupire e soddisfare i palati stanchi della “solita minestra”.

Ma c’è di più. Da Osteria dell’Ingegno la cucina non è romana, ma italiana, ed è una continua celebrazione del nostro paese con piatti che sorprendono con la semplicità della tavola tradizionale e, laddove è possibile, restano anche local. A fare la differenza solo ingredienti made in Italy, il pescato laziale e un’attenta selezione di produttori del territorio.

Seguendo le regole del mercato ogni martedì e venerdì cous cous di pesce, cacciucco e baccalà, il giovedì gli gnocchi ed il fegato, mentre trascorrendo la domenica all’osteria sembrerà di essere a casa. E quindi ravioli, lasagne, abbacchio, primi della tradizione romana, ma anche arrosti, pollo alla diavola, quinto quarto. Tutti i giorni la pasta fresca, con farine e uova bio, nei formati che raccontano un po’ tutte le regioni: dalla busiata siciliana con ragù di scorfano rosso alle orecchiette pugliesi con totani cicoria e lenticchie, dai tortelli emiliani di erbette agli gnudi maremmani con burro e ortiche alle sagne molisane col sugo di castrato.

La carta dei vini parla solo italiano: 300 etichette con una forte presenza laziale che si aprono anche al mondo del naturale del biologico. In mescita almeno 25 referenze che ogni quindici giorni si alternano sulla lavagna.

Per parlare di cose concrete, vi racconto cosa ho mangiato a pranzo qualche giorno fa. Ovviamente, non vi stupite per la quantità di piatti ne per le porzioni piccole: ero con un’amica, e per assaggiare più cose, abbiamo chiesto delle mezze porzioni se non assaggi.

Innanzitutto il locale all’interno è pieno di colori che catturano l’occhio e regalano il senso della gioia del benessere. Ma non solo: arancione, rosso e bordeau si sposano alla grande con il calore dell’accoglienza e il servizio impeccabile della sala.

Per iniziare, una bollicina insolita: un Riesling umbro de La Palazzola, accompagnato da uno strudel croccante (e non molliccio come spesso capita) con zucca e scarola e salsa di mozzarella di bufala affumicata.

Salmone marinato con erbette e burro, per chi ha voglia di un classico.

Polpette di trippa, sulla falsa riga della trippa alla romana, tenere e buonissime.

Per continuare, una minestra di legumi e patate con crostini. Difficile trovare una zuppa così casalinga in un ristorante. 

Tagliatelle ai porcini con parmigiano e rosmarino. Fatte in casa, ottima consistenza, condimento abbondante e saporito.

Ricciola alla mugnaia con verdure, delicata e salutare (almeno così vogliamo credere)

Polpette della nonna al pomodoro e cicoriette. Un altro piatto di casa, un comfort food, una piacevole pausa in una città caotica.

Una piccola selezione di dolci, un assaggio di ogni cosa (panna cotta, tiramisù, creme brulée, torta pere e cioccolato).

Insomma, l’ingegno c’è, l’osteria pure. E’ vero che il vostro prossimo pranzo lo farete qui?

Osteria dell’Ingegno 
Piazza di Pietra 45
Roma
Tel 06 6780662