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Speciale Mosca. Piazza Rossa e dintorni

2 Settembre 2019

All’inizio avevo pensato di fare i “soliti” articoli su Mosca, dedicati ai ristoranti, poi ai luoghi da visitare, ai cibi da assaggiare ecc, ma poi ho pensato che sarebbe stato troppo noioso. Così ho deciso di creare una serie di post, per dire, tematici, che possano unire  molte di queste informazioni, ma in modo diverso.

Detto ciò, comunque, anche se il mio itinerario virtuale è diverso, per scoprire Mosca e poi eventualmente approfondire, consiglio salire sui famosi pullman rossi a due piani. Ci sono 3 itinerari: Cuore di Mosca, Anima di Mosca e Mosca sovietica, da fare in 2 o 3 giorni (a seconda del biglietto). I cittadini stranieri pagano di più, non vi stupite, anche se non mi hanno saputo spiegare il perché. Comunque si tratta di pochi euro, ma ne parliamo più avanti.

Oggi volevo portarvi nella zona di Piazza Rossa e Cremlino. Inutili sono le presentazioni: chi non conosce Piazza Rossa, il simbolo di potenza della Russia, e le stelle di rubino sulle torre del Cremlino? Oltre le parate militari e le manifestazioni in piazza oramai organizzano moltissimo eventi, come nei giorni scorsi il festival internazionale delle bande militari, i concerti, o un’enorme pista di ghiaccio in inverno. Adesso è raro vederla sgombra, ma è bello sapere che questo luogo abbia acquisito tanto valore aggiunto.

All’interno del Cremlino, invece non è cambiato nulla o quasi: ci sono sempre le attrazioni pazzesche come il Fondo dei Diamanti e l’Armeria (dove non si può fare le foto). Laddove sono esposte le pietre preziose e le opere d’arte, ci ho lasciato gli occhi… E poi le chiese, il palazzo del governo, i giardini –  tutto da vedere e rivedere.

 

Uscendo dal Cremlino dalla parte opposta, si vede subito il Duomo di San Basilio e, dietro, il Parco Zaryadye. una bellissima attrazione turistica e gastronomica. La Piazza Rossa invece è costeggiata per tutta la lunghezza dai magazzini GUM, il centro commerciale fin dal 1893. Ora è completamente restaurato, ed è diventato uno splendore pieno di boutique di lusso di case di moda e di gioiellerie più prestigiose, distribuite in tre lunghe gallerie su tre piani. Ci sono anche un Gastronom N1, un supermercato di lusso pieno di prodotti russi di un certo valore, e un ristorante caffetteria bar gelateria Bosco.

Passeggiando lì vicino, ci siamo fermati su una veranda per bere qualcosa e abbiamo finito con il consumare un lunch con vista su Piazza Rossa. Lo chef è italiano, si chiama Davide Corso, ed è bravissimo, cosa che mi ha anche confermato un amico con una stella Michelin, Leandro Luppi.

Abbiamo mangiato un’insalata di funghi porcini, un filetto ai 3 pepi e un hamburger. Piatti semplici, ma fatti con sapienza, utilizzando delle ottime materie prime e un tocco di fantasia. Inutile parlare del servizio: di qualità superiore.

Ma dentro GUM dovete assolutamente fare una cosa. No, non un acquisto (anche se potrebbe essere interessante il fatto di poter recuperare il 12% della somma spessa attraverso il tax free. Così, spendendo 2000 € per un’ipotetica borsa di Cartier, potrete riavere indietro ben 240 €. Mica male, eh?

Comunque, al GUM dovete mangiare il gelato. Non uno qualsiasi, ma quel gelato che vendono nei piccoli chioschetti lungo le gallerie. E’ rimasto uguale identico a quando lo mangiavo da piccola, un bicchiere di wafer croccantissimo, molto più sottile e leggero del solito cono, pieno di gelato fior di latte. Delizioso!

Attraversando GUM, si esce sulla via Nikolskaia, è una via pedonale, piena di caffetterie e negozietti, ed è addobbata con i fiori e le luci, come se fosse Natale.

Camminando lungo la via, si arriva in piazza Lubianka, tristemente conosciuta grazie al palazzo di KGB, ora sede di Servizi di Sicurezza Nazionale. Dalla parte opposta della strada si vede un imponente edificio grigio, il Mondo dei Bambini, ovvero, un centro commerciale dove si trova tutto quello che può servire ai bambini, a partire del periodo premaman e finendo con i 18 anni computi. Più giù si trova il Teatro Bolshoy, ma questa è un’altra storia.